Cos’è l’agricoltura naturale o del ” non fare”?

Cos’è l’agricoltura naturale o del ” non fare”?
Cos'è l'agricoltura naturale o del non fare?

Rappresentata dall’orto elementare o “metodo Cappello”, l’agricoltura naturale o del non fare è un approccio innovativo e sostenibile alla coltivazione del cibo in armonia con l’ambiente e basato sulla sinergia tra natura e lavoro umano
Cos’è il metodo Cappello?
Sviluppato dall’agronomo italiano Gian Carlo Cappello, è un metodo innovativo ispirato agli esperimenti di Masanobu Fukuoka, noto per l’agricoltura naturale o del “non fare” e include il non-lavoro del suolo, la semina diretta, la copertura del suolo con materiale organico, la rotazione delle colture e l’assenza di fertilizzanti e pesticidi chimici.
Un approccio rivoluzionario dunque che ha guadagnato forte popolarità tra coloro che cercano di coltivare senza l’uso di sostanze chimiche dannose.

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Come funziona l’orto elementare?
Semplicemente come variante del metodo Fukoka, che enfatizza l’importanza dell’humus nel terreno per sostenere la vita delle piante.
L’humus infatti è prodotto dalla decomposizione di materia organica e minerale nel terreno da parte degli organismi viventi. Nel contesto dell’orto elementare l’obiettivo è ripristinare, mantenere e aumentarne la presenza. Ciò è fondamentale per la fertilità del suolo. Ma non è tutto rose e fiori: le perturbazioni cagionate dall’uso di mezzi meccanici, infatti, stanno contribuendo alla perdita dell’humus e minacciando la fertilità del suolo ne minano la sopravvivenza.
Quali sono i vantaggi dell’agricoltura naturale, orto elementare incluso?
Molteplici! Ridurre l’impatto ambientale grazie alla mancanza di aratura e all’uso limitato di mezzi meccanici, riducendo così l’emissione di gas serra. La copertura del suolo con materiale organico, inoltre, aiuta a trattenere l’umidità limitando la necessità di irrigazione e contribuendo altresì alla conservazione delle risorse idriche. E ancora, promuove la qualità del suolo, la biodiversità e la salute delle piante portando a raccolti più sani e nutrienti. L’assenza di pesticidi chimici e fertilizzanti sintetici, infine, rende sicuri per i consumatori i prodotti agricoli.
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Un esempio pratico in Italia è l’orto di Angera, avviato da Cappello nel 2015. Di 1050 m2, è gestito da una sola persona senza attrezzature meccaniche o input chimici costosi e produce ben 3150 kg all’anno di verdura di alta qualità. A dimostrazione ciò dell’efficacia dell’orto elementare e della auspicabile applicabilità anche in contesti economici svantaggiati.

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Pubblicato da Prosdocimi

L'autrice del blog é Prosdocimi, cagnolina cinica e mordace. Vive in Abruzzo insieme alla padrona, che tra un sollazzo e l'altro la ingozza di crocchette e cotiche. C'è anche il padrone, naturalmente. Ma lavora tanto e non c'è mai...

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