Ha molte varianti ma resta il dolce tipico di Natale, radicato nella tradizione regionale: il frustingo
Frustingo, pistringo o pistingo frustingo, la sostanza non cambia. Nato in epoca romana, Picena o etrusca che sia, il pistringo e ancora oggi il must delle tradizioni dolciarie natalizie. Alla base di questo calorico dolce ci sono sempre fichi e frutta, secchi.
Variano tuttavia alcuni ingredienti che rendono diversa la ricetta da territorio a territorio
In provincia di Fermo si parla appunto di fristingo o semplicemente ficu figusu o meglio ancora pistringo, come si legge nei negozi. Gli ingredienti sono poveri, e infatti il nome deriva “frusto”, ovvero povero. Nella versione fermana per 4 persone, per te la ricetta (più semplice di quanto non sembri).
- Fai ammorbidire in acqua 600 g di fichi secchi neri, scola e metti in un tegame con acqua che li ricopra, e fai bollire per 15 minuti (volendo, puoi anche far cuocere i fichi secchi nel vino cotto).
- Mentre gli stessi si raffreddano, prendi 200 g di mandorle, 100 di noci pelate e tostate in padella oppure in forno.
- Trita grossolanamente i fichi secchi insieme alle noci e mandorle.
- Aggiungi a questo impasto 70 g di uvetta, 60 g di canditi misti, 50 di cacao, un pizzico di cannella e 300 ml di olio.
- Impasta il tutto con 200 g di tritello (oppure farina di mais), 200 g di farina bianca, utilizzando il vino cotto sí da ottenere un impasto ben amalgamato e di media consistenza.
- Imburra uno stampo rotondo, versa il composto fino a raggiungere lo spessore di circa 3 cm e lascia cuocere per circa un’ora a 150-180 °.
- Togli dallo stampo e servi dopo aver decorato il dolce con mandorle, noci tostate e canditi (meglio se ciliegie).
Questo dolce si conserva fino a un mese.
Non fiondarti in cucina, e prima gioca insieme a Prosdocimi 🐕 e al suo semplicissimo quiz: il frustingo è un dolce molto leggero e assolutamente definibile light. É vero o falso?
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Da: Corriere Adriatico
