Mascherine facciali con plastica trasparente per permettere la lettura del labiale e l’interpretazione delle espressioni facciali ai parlanti in Lis: è il progetto di Ashley Lawrence, ventunenne studentessa americana che le realizza Home Made regalandole a chi ne fa richiesta
Si chiama Ashley Lawrence la studentessa in comunicazione presso la Eastern Kentucky University, realizzatrice delle mascherine pensate per chi ha problemi d’udito e non può leggere il labiale di chi indossa il dispositivo.
Come si chiama il progetto e in cosa consiste?
Quando è partita l’iniziativa?
Poco tempo fa, quando Ashley ha pubblicato su Facebook una foto con addosso queste particolari mascherine realizzate in casa. La curiosa immagine ha sollevato forte interesse, tanto da convincere la ragazza a lanciare una raccolta fondi sulla piattaforma “Go Fund Me” per finanziare una piccola produzione di mascherine riutilizzabili e spedirle gratis ai bisognosi. In pochissime ore il target è arrivato a oltre 3 mila dollari. Chiusa la campagna, l’infaticabile studentessa si è messa al lavoro.
“Con l’aumento dei casi di coronavirus, con la crisi sanitaria che ha colpito l’America, i dispositivi di protezione individuale sono sempre più difficili da reperire – ha scritto Lawrence lanciando la sfida – Ho visto un sacco di amici e conoscenti impegnarsi per realizzare, ad esempio, mascherine fai da te. Ma ho anche notato che un gruppo restava escluso da questa attività: i sordi e gli ipoudenti. Le persone che usano il labiale o la Lis per comunicare, infatti, hanno bisogno di vedere le espressioni facciali, fondamentali per capire significati e intenzioni”.
Lo scopo è donare i dispositivi a chi ne ha bisogno e aiutare le associazioni no profit
L’intenzione della studentessa è fornire gratuitamente le mascherine a tutti coloro che ne fanno richiesta (EMail: [email protected]), e il successo ottenuto è globale, visto che sono arrivate domande persino dall’Italia.
I soldi raccolti ma non investiti direttamente nella produzione, infine, verranno donati a “Hands & Voices“, associazione no profit che da anni supporta i genitori e le famiglie dei bambini sordi o ipoudenti.
Fonte: ConfiniOnline