Riunitosi a Bonn lo scorso luglio, il Comitato Unesco ha annunciato 27 nuovi siti Patrimonio dell’Umanità (24 culturali, 2 naturali ed uno misto) tra cui le nostre cattedrali di Monreale e Cefalù e la Palermo arabo-normanna
Ponendosi davanti a Cina (48), Spagna (44) e Francia (41), l’Italia vede ben 51 siti nel prestigioso elenco, e si conferma primo Paese al mondo per luoghi protetti e riconosciuti dall’Unesco.
In questa speciale classifica di bellezze mondiali vi sono anche la Giamaica con le Blue Mountains, ove la fitta vegetazione protesse i Tainos indigeni dalla schiavitù, Israele con le catacombe di Bet She’arim (uno dei primi cimiteri ebraici) e Betania in Giordania, dove Giovanni Battista battezzò Gesù di Nazareth; le regioni vitivinicole della Borgogna, colline, case e cantine dello Champagne in Francia; il ponte ottocentesco sul fiume Forth, in Scozia, capolavoro di ingegneria lungo 2,6 chilometri; le missioni spagnole di San Antonio in Texas (Stati Uniti d’America) e il parco nazionale di Phong Nha – Ke Bang del Vietnam.
Oltre a festeggiare le oltre 1.000 località del World Heritage, l’Unesco ha inserito anche quelle in pericolo perché minacciate da potenti calamità naturali come terremoti o guerre. In totale sono 48, tra cui il complesso di monasteri e luogo di pellegrinaggio cristiano Abu Mena presso Alessandria d’Egitto, la chiesa della Natività di Gesù in Palestina, l’antica città di Gerusalemme, il Minareto e i resti archeologici di Jam in Afghanistan.