Eretta in Friedrichplatz a Kassel (Germania centrale) una imponente installazione ispirata alla città di Atene e composta di testi proibiti: il Partenone di libri
E’ sito nella piazza in cui nel 1933 Hitler ordinò i roghi di testi ebrei e marxisti ed è formato da 100.000 libri proibiti in scala 1:1: è il “Partenón de libros prohibidos”
Realizzata dall’artista argentina Marta Minujín nell’ambito di “Documenta”, uno dei più importanti festival di arte contemporanea, l’opera presenta dimensioni colossali: 70 metri di lunghezza, 31 di larghezza e 10 di altezza, e consta di libri che sono stati o sono tuttora censurati nel mondo.
L’eclettica Minujin non è nuova a opere simili: per protesta contro la dittatura militare argentina degli anni Settanta e la sistematica censura dei golpisti a qualsiasi tipo di opposizione, ne realizzò una a Buenos Aires nel 1983 e oggi, in occasione della 14^ edizione di “Documenta”, si è distinta in Germania con questa opera, perfettamente ispirata al tema corrente: Learning from Athens.
Il Partenón de libros prohibidos ha una leggera impalcatura metallica a cui sono stati appesi 100.000 libri, ciascuno dei quali protetto da bustine trasparenti contro le intemperie, ed è stato eretto da squadre di volontari armate di gru che sollevando contemporaneamente i volumi gli hanno dato le stesse maestose dimensioni del Partenone.
La ricerca dei testi proibiti con cui dar vita all’installazione è durata un anno e grazie al crowdfunding e al lavoro di alcuni studenti universitari di Kassel, ha partorito un elenco di tutto rispetto. Alcuni nomi? Il Primo Cerchio di Aleksandr Solzhenitsyn, ambientato nei campi di prigionia leggera staliniani; I Versi Satanici di Salman Rushdie, costati la fatwa dell’Ayatollah Kohmeini all’autore e accoltellamenti ai suoi traduttori, alcune edizioni della Bibbia, Il Piccolo Principe, l’insospettabile Hugo, Kafka, e molti autori censurati dal Partito della Germania Est. Lascia perplessi l’esclusione del Mein Kampf di Hitler, oggi censurato in molti Paesi del mondo e che l’autrice dichiara di aver deliberatamente escluso, insieme ai testi pornografici.
Alla chiusura delle porte di Documenta, l’installazione sarà smontata e Friedrichplatz tornerà alla vita di sempre. I libri verranno ridistribuiti al pubblico e torneranno ad essere letti, con o senza censura 🙂