PROSDOCIMI, VITTORIA E IL CONTE – 1^ Parte
La nostra cagnolina Prosdocimi va con la mamma a trovare Vittoria e dovrà vedersela con un… Conte!
E’ metà mattina e me ne sto comodamente rannicchiata sul divano intenta a dormire in fervida attesa che scocchi l’ora “x”, la più desiata e che dà senso alla mia vita di cane casalingo: l’ora di pranzo.
Guardo l’orologio e mi avvedo che sono appena le 10.30. E’ preoccupante il fatto che ho già fame? Direi di sì… ma ancor più preoccupante è che mamma si sta vestendo per andare a trovare la sua amica Vittoria, e intende assolutamente portarmi con sé.
Cosa ho fatto di male per meritare una padrona che tra un trastullo e l’altro vuole fare altre mille cose coinvolgendo me che invece gradirei vegetare in religioso silenzio? Beh, è inutile arrovellarsi in enigmi esistenziali al solo scopo di perdere tempo ed energie, indosso la ridicola pettorina color carne con i pois rossi stile “stai lontano: ho la scarlattina!” ed esco con mamma, confortata dallo spettacolo dei suoi polpacci da urlo.
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Arriviamo a casa… o meglio al laboratorio clandestino di Vittoria, donna dalle mille attività che per qualche ragione inspiegabile le riescono tutte, non da ultimo “artista della carta“: la sceglie, la taglia, colora e manipola per realizzare quello che la fantasia partorisce. Il salone è invaso di palle di Natale, cuori gadget burattini carte e cartoni di tutti i tipi allegramente sparsi qua e là, in un disordine che solo una donna eclettica e folkloristica come lei può gestire.
Ci sono anche strane sagome pendenti dal soffitto: sono le pignate, pupazzi di 1 metro circa fatti di carta velina e giornale diligentemente plasmata intorno allo scheletro di fil di ferro, sì da rappresentare con impressionante verosimiglianza personaggi dei fumetti o altri oggetti di qualsivoglia natura e forma, da riempire poi con caramelle per bambini.
Vittoria oggi è impegnata nella realizzazione di una torta enorme colorata e succulenta, e tra un pezzo di carta da tagliare, uno da incollare e un altro da scollare si siede al tavolo vicino a mamma e s’intrattiene con lei a fare due chiacchiere.
L’atmosfera è serena e Prosdocimi rilassata. Eppure un’oscura presenza incombe…
Sotto il tavolo io mi godo i polpacci da sballo di mamma e quelli mediterranei di Vittoria: spettacolo unico e irripetibile da non perdere… se non fosse per la strana sensazione di pericolo che avverto nell’aria, quasi un’oscura presenza che incombe minacciosa e traditrice.
Mi guardo intorno per capire se la mia inquietudine è giustificata e mi accorgo che nel marasma di carte e cartoni colorati posti di fronte a me s’intravedono due cerchi di fuoco… …
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Vai, Prosdy!
Prosdy a chi, a moi? Eh eh! Grazie Luciana, continua a seguirmi! Tante cotiche fresche fresche a te!
Per fortuna che Vittoria ti ha risposto: mentre leggevo pensavo che parlassi di me e mi avessi ribattezzata! Baci
p.s. mi metteresti in contatto con Vittoria, per favore?
Cara la mia Giovanna che tutto è tranne che Pazza: come diavolo hai fatto a capire che parlavo di te e che ti avevo ribattezzata? Ah ah ah!
E cosa ci vuoi fare con Vittoria, gettarle il guanto per una sfida all’ultimo polpaccio? Ah ah ah!
Vittoria è un nome che mi piace da impazzire ma ho un dubbio: come faccio ad addentarmi il polpaccio da sola? Mah…. magari trovo una dentiera in prestito…..
Guarda che la Pazza sei tu, mica io: inventa qualcosa di folle, no? Non saprei, che ne diresti di qualcosa tipo contorsionismo o staccarti il polpaccio, addentarlo e poi riattaccarlo alla bell’e meglio? Eh eh!
che dire…. mi sento lusingata per tanta considerazione e definire i miei polpacci affatto spiacevoli e un grosso complimento. il racconto mi piace ti bacio vittoria.
Vittoria, tu non hai solo i polpacci spiacevoli, ma anche tante altre cose che evito di elencare per motivi di opportunità: se mamma si dovesse ingelosire, potrebbe vendicarsi e privarmi della doppia porzione di crocchette e cotiche: immagini che dramma sarebbe per una crapulona come me? Eh eh!
veramente un bel racconto… son curioso di come continuerà nella seconda parte
Caro Roberto, ti confesso che sono curiosa anch’io di sapere come va a finire, eh eh eh!!
Sai, caro amico, i tuoi messaggi sono sempre assai graditi… anzi, a proposito, mamma vorrebbe sapere se sei incravattato o no! Ti consiglio di fare attenzione a cosa rispondi perché sappiamo bene com’è fatta la mia mamma, no? Beh, ora ti saluto e spero che continuerai a seguirmi!!
Grazie, sei molto gentile… io incravattato? Non ci penso nemmeno 🙂 pensa che non indosso nemmeno l’orologio per non sentirmi qualcosa di “stretto” addosso;
ricambio i saluti ed al prossimo racconto, ciao!
Caro Roberto, temo che dovrò tacere questa tua peculiarità di “non incravattato” alla mamma, o rischio di vedermela sparire per giorni, in giro per tutta Italia a cercarti, infischiandosene della mia scorta di crocchette e cotiche! Eh no, caro mio, non se ne parla nemmeno!Eh eh!