Il riso, il cereale più amato
Il riso è un cereale antichissimo. Consumato in Indonesia già dal 7000 avanti Cristo, fu portato in Italia (in Sicilia prima e nel meridione poi) dagli Arabi tra l’VIII e il IX secolo AC, e si diffuse nel nord Italia grazie alle influenze franco spagnole. I tipi di riso ammontano a diverse centinaia in tutto il mondo (nel nostro Paese se ne contano una cinquantina); la maggior parte in commercio è ” raffinato” cioè sottoposto a operazione di brillatura per conferire ai chicchi maggior lucentezza e potere di conservazione.
Risotto con le anguille
Poi c’è il riso integrale che è quello non raffinato, nutriente, ricco di proteine e sali minerali quali calcio e fosforo, e con tempi di cottura di almeno 40 minuti, e tra il riso raffinato e quello integrale esistono i “parboiled”, maggiormente resistenti nella cottura.
Qui di seguito ti elenco le principali varietà di riso Italiane, alcune commercializzate come prodotti integrali altre invece disponibili sia nella versione raffinata che integrale.
Comune: caratterizzato da chicchi piccoli e corti, è adatto a minestre e dolci.
Semifino: i chicchi sono tondi e di media lunghezza, indicato per i risotti, supplì e timballi e risotti.
Fino: i chicchi sono lunghi e affusolati, ideali per insalate di riso e per tutti i piatti unici.
Superfino: chicchi grossi e lunghi.
Il riso più amato dagli italiani è l’Arborio, usato in particolare per i risotti; altrettanto è il Carnaroli che resta al dente all’interno ma si amalgama bene con il condimento grazie all’alto contenuto di amido.
Risotto No Glutin con gorgonzola, uva e noci
E ora, alcune curiosità:
Il riso è uno dei prodotti alimentari più consumati nel mondo e in diverse culture è simbolo di felicità, ecco perché viene lanciato agli sposi all’uscita della chiesa.
In taluni paesi orientali, la tradizione consiglia di regalare a giovani madri dei sacchetti con chicchi di riso come portafortuna, ed è anche augurio di pace e prosperità.
Trattandosi di un alimento nutriente, leggero e ricco di potassio, i nutrizionisti ne consigliano il consumo più volte la settimana, al di là della sfera simbolica legata alla fortuna e al benessere 🙂