E’ il giorno del compleanno e il sogno sembra avverarsi… 

                  L’ho aspettato con tanta ansia e finalmente è arrivato! No, non alludo al rivoluzionario robot di ultima generazione che pulisce tutto da solo, ma al mio compleanno!

          Una goduria: divento la “Regina in panciolle” della casa, ho diritto a 24 ore di assoluto, totale e meritato relax, e tutto il resto della famiglia è totalmente alla mia mercé.

              Si comincia al mattino presto, diciamo non oltre le ore 5.30: la pacchia finirà presto, e se proprio devo approfittare della sudditanza di tutti, mi conviene iniziare di buon’ora, che diamine!

                    Che spettacolo vedere la figlia maggiore darsi alacremente da fare in cucina, a informarsi sul significato della locuzione “mondare le verdure” e a studiare al contempo il libricino delle istruzioni del Bimby!

              Dovrei preoccuparmi, visto che impiegai mesi a convincere quella strega di mia zia a rivendermelo scontato del 5%! Decido invece di farmi i fatti miei nel più rigoroso silenzio, a costo di ritrovarmi il Bimby ridotto a un volgarissimo spremiagrumi.

                 Che dire poi del minore? Fa tenerezza alle prese con quello che ritiene un comune aspirapolvere, e si ingegna a trovare il filo da collegare alla corrente! Glielo dico che è una scopa ruotante senza filo e che va a batteria?

             Per una questione di par condicio, decido di tacere anche con lui… così imparano ad essere miei figli!

             E qual è il ruolo del maritino in tutto questo ambaradan? Fors’egli mi aspetta in camera, svestito di tutto punto, ansioso di riscoprire i piaceri del talamo nuziale dopo mesi di oblio?

            Macché: falcia l’erba in giardino, pur sapendo che l’ora ingrata gli costerà minimo una denuncia per disturbo alla quiete pubblica! E si sbriga pure: sa che dovrà pulire i lampadari, lavare le tende e riappenderle.

            Sentite anche voi delle urla? Niente paura: sono i miei figli che si sono accapigliati per un piccolo, comune diverbio su chi dei due dovrà passare lo straccio per tutta casa. Tanto so già come andrà a finire: il minore avrà la peggio!

             Ma la cosa che in assoluto più mi piace di tutta questa storia è la splendida, impagabile sensazione di pace che mi avvolge tutta, sempre, anche quando il russare di mio marito mi riporta alla realtà!

         Eh già, era solo un sogno… non ve l’avevo detto? Che sbadata, sarà colpa dell’unico neurone che mi è rimasto e che comincia a fare cilecca!

            Eppure, nonostante tutto, vi confesso di non provare troppo rammarico: in fondo, mancano solo 364 giorni al mio prossimo appuntamento con la favola annuale!

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