Maltrattamenti a giovani disabili a Grottammare

Maltrattamenti a giovani disabili a Grottammare (AP)           

        Cinque educatori della struttura “Casa di Alice” di Grottammare sono stati arrestati dai carabinieri di San Benedetto del Tronto con l’accusa di aver picchiato e sequestrato in una “stanza di contenimento”, di circa 8 metri quadrati e priva di finestre, ragazzi affetti da autismo di età compresa tra gli 8 e i 20 anni. 

          La Casa di Alice è un centro diurno che ospita soggetti autistici provenienti anche da Comuni limitrofi la cittadina rivierasca, e rientrante in un progetto sperimentale di “miglioramento del rapporto dei ragazzi affetti da autismo con la realtà esterna”, in collaborazione con una psicologa, una psicopedagogista e un neuropsichiatra infantile.

            Le indagini risalgono a mesi fa, quando a seguito di grida e rumori sospetti, le forze dell’Ordine installarono le telecamere all’interno della struttura.

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       Dalle video-riprese nascoste per circa un mese e mezzo, arrivano immagini di innumerevoli episodi di aggressione fisica e psicologica (schiaffi, spintoni, minacce gestuali) ai danni dei disabili: un uomo a torso nudo chiuso nella “stanza di contenimento” e lasciato a terra senza assistenza alcuna; una ragazza cui vengono tolti a forza i sandali; un ragazzino in felpa che cerca disperatamente di farsi aprire la porta; un ragazzo che cerca di alzarsi e puntualmente costretto con la forza a sedersi.

          “La stanza di contenimento era usata per reprimere o punire la vivacità dei ragazzi” hanno rivelato in conferenza stampa le autorità competenti, aggiungendo “Nonostante l’assenza di comportamenti violenti, i disabili venivano denudati e costretti a urinarsi addosso”.

              Chi gestisce la Casa di Alice è la Koinema, che in un comunicato scrive ”La cooperativa Koinema non può che esprimere la propria volontà di chiarezza su tale vicenda, assicurando ogni azione e intervento utile alla tutela degli utenti e del servizio». Riferisce altresì che “I luoghi del disagio sono difficili per chi li vive in prima persona e per chi ci lavora. Frontiere che mettono a dura prova il comportamento di un operatore”. E inoltre ”Come spesso succede, le frontiere hanno visibilità solo quando accade qualcosa che va ‘oltre”’. 

            La presidente della cooperativa Tiziana Spina ha precisato altresì che comportamenti inadeguati non sono giustificabili e che la Koinema adotterà il necessario rigore e compostezza, e si riserva di agire per tutelare la propria immagine, garantendo – come ci si aspetta – supporto ai propri dipendenti coinvolti.

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Pubblicato da Prosdocimi

L'autrice del blog é Prosdocimi, cagnolina cinica e mordace. Vive in Abruzzo insieme alla padrona, che tra un sollazzo e l'altro la ingozza di crocchette e cotiche. C'è anche il padrone, naturalmente. Ma lavora tanto e non c'è mai...

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