Legambiente: via alla campagna contro lʼinquinamento marino

Legambiente: via alla campagna contro lʼinquinamento marino

Legambiente: via alla campagna contro lʼinquinamento marino

300 iniziative in tutta Italia e molteplici eventi di pulizia straordinaria nel Mediterraneo: è la campagna “Spiagge e fondali puliti – Clean up the med”, nata a seguito di una indagine condotta da Legambiente che denuncia l’emergenza inquinamento sulle nostre spiagge

Prosegue l’emergenza inquinamento sulle spiagge italiane. Sono 670 i rifiuti abbandonati ogni 100 metri lineari di lido: questo emerge dall’indagine di Legambiente su 62 spiagge italiane per un totale di oltre 200mila metri quadri. Da qui nasce la campagna “Spiagge e fondali puliti – Clean up the med“, con più di 300 iniziative in tutta Italia “per amore del mare” e centinaia di eventi di pulizia straordinaria in tutto il Mediterraneo.

Il materiale più abbandonato si conferma la plastica (84% degli oggetti rinvenuti), seguito da vetro e ceramica, metallo, carta e cartone, mentre tra gli oggetti più trovati sulle 62 spiagge italiane abbiamo le reti per la coltivazione dei mitili, con l’80% di presenze nella sola spiaggia pugliese di Isola Varano (Foggia).

Al secondo posto troviamo tappi e coperchi, mentre al terzo posto frammenti di oggetti fatti di plastica minori di 50 centimetri seguiti da mozziconi di sigaretta, bottiglie, contenitori di plastica per bevande, cotton fioc, stoviglie usa getta e polistirolo.

“I rifiuti in mare minacciano la biodiversità e mettono a rischio le specie marine”, sottolinea Legambiente, aggiungendo: “E’ necessario mettere in campo politiche di prevenzione e sensibilizzazione coinvolgendo i cittadini e le giovani generazioni“. Da qui la richiesta dell’associazione ambientalista di maggior rispetto e tutela per il mare, considerando anche che “gli impatti ambientali ed economici dei rifiuti in mare costa all’Ue ben 476,8 milioni di euro l’anno“.

Il Presidente di Legambiente, Rossella Muroni, chiosa con un auspicio “in Italia la biodiversità sta rapidamente diminuendo anche a causa dell’inquinamento legato, che ha conseguenze anche sulla salute dei cittadini, sull’economia e su altri settori come la pesca e il turismo. Per contrastare questo problema, l’Italia faccia la sua parte e raccolga la sfida lanciata dalla direttiva Marine Strategy ai Paesi membri dell’Ue: raggiungere il buono stato ecologico per i nostri mari entro il 2020“. Come non associarsi all’accorato appello?

Pubblicato da Prosdocimi

L'autrice del blog é Prosdocimi, cagnolina cinica e mordace. Vive in Abruzzo insieme alla padrona, che tra un sollazzo e l'altro la ingozza di crocchette e cotiche. C'è anche il padrone, naturalmente. Ma lavora tanto e non c'è mai...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *