Casalinghe italiane: sempre più povere ma soddisfatte

I dati Istat parlano chiaro: le casalinghe italiane sono più povere ma felici, e destinate a diminuire nei prossimi anni

Casalinghe italiane: sempre più povere ma soddisfatte
Le Casalinghe Italiane Sono Sempre Più Indigenti!

7milioni e 338mila sono ad oggi le casalinghe italiane, circa 518 mila in meno rispetto a 10 anni fa, e destinate inevitabilmente a diminuire di numero, proprio come in passato. Questo risulta dallo studio Istat “Le casalinghe in Italia”, con dati precisi e dettagliati: l’età media è di 60 anni; il 40,9% sono over 65, mentre quelle di età inferiore ai 34 anni sono l’8,5%. Varie le circostanze incidenti sul fenomeno, tra cui il crescente aumento di divorzi e separazioni che hanno portato più donne a diventare indipendenti.

Interessanti i dati demografici, istruzione e familiari. Il 63,8% vive soprattutto nel Centro – Sud e ha conseguito la licenza di Scuola Media Inferiore nel 74,5% dei casi; il 42,1% vive con un compagno e figli, ¼ solo col compagno mentre il 19,8% è single.

Lo studio, tuttavia, rivela dati sconfortanti quanto alla disponibilità economica: ben 700 mila (9,3% circa) vivono in assoluta povertà, e molte di loro svolgono lavori non retribuiti quali la cura di minori, adulti e anziani, volontariato e aiuti informali tra famiglie.

Dalla ricerca risulta anche che poco più della metà non ha mai svolto un lavoro retribuito e che addirittura il 9,3% del totale vive in assoluta povertà. È anche emerso che molte fanno lavori non pagati: la cura di bambini, adulti e anziani, volontariato e aiuti informali tra famiglie.

“Nel 2014 le coppie di genitori in cui la donna è casalinga di età compresa tra 25 e 44 anni e l’uomo lavora, sono caratterizzate da un livello elevato di asimmetria: l’80,3% contro il 67,3% delle coppie in cui entrambi i partner lavorano. Nel tempo però l’asimmetria nel lavoro familiare è andata diminuendo (era l’89,6% del 1989). Tale diminuzione è legata sia al taglio che le madri casalinghe hanno operato nel tempo che dedicano al lavoro familiare (-47 minuti al giorno tra il 1989 e il 2014), sia all’incremento, seppur più modesto, del contributo dei padri (+35 minuti giornalieri)”, recita lo studio.

La buona notizia è che la salute non manca. Nel 2016, infatti, le donne che hanno dichiarato di stare “bene” o “molto bene” sono il 48,2%, ma ancor più sorprendente è che risultano tutt’altro che infelici. Se le lavoratrici, infatti, dimostrano di essere più appagate, le casalinghe non sono da meno e si dicono soddisfatte della loro vita.

Pubblicato da Prosdocimi

L'autrice del blog é Prosdocimi, cagnolina cinica e mordace. Vive in Abruzzo insieme alla padrona, che tra un sollazzo e l'altro la ingozza di crocchette e cotiche. C'è anche il padrone, naturalmente. Ma lavora tanto e non c'è mai...

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